
L’agave è una pianta che in pochi anni sta avendo una enorme diffusione anche in una realtà che non ha visto la sua presenza per tantissimo tempo, essendo di fatto “importata”. Questo essendo una specie nativa di zone mediamente più aride, può essere comunque coltivata avendo vari aspetti positivi da considerare.
Il “successo” dell’agave
Con agave si fa riferimento generico ad una serie di piante dalla natura estremamente adattiva, conosciute per svilupparsi spontaneamente in ambiti come i deserti americani ma anche asiatici. E’ un gruppo composto da varie decine di specie estremamente riconoscibili dalle foglie carnose e doppie, che terminano a punta, partendo dalla base.

Dalle foglie in molti casi si ricavano vari elementi, essendo anche una specie commestibile per la specie umana, in particolare dopo alcuni trattamenti, dall’agave si ricavano oli, secrezioni impiegati in cosmetica ma anche nella medicina tradizionale oltre allo sciroppo che è una interessante alternativa al tradizionale zucchero di canna comune.
La coltivazione è divenuta di enorme popolarità anche in Italia, anche per una grande duttilità, essendo spesso venduta come pianta “facile” da curare. Cosa effettivamente vera, tuttavia per ottenere il massimo dalla produttività ed aspettarsi quindi una serie di elementi estremamente favorevoli alla crescita, bisogna ricordare alcuni piccoli segreti, a partire dall’innesto.
Informazioni preliminari
Prima di scegliere di acquistare o comunque ottenere l’agave è bene comprendere il contesto: è una specie resistente all’aridità ed ai terreni anche secchi essendo una pianta succulenta: gran parte dell’umidità che “raccoglie” viene trattenuta dalle foglie. Ha bisgogno di sufficiente spazio ma può crescere tranquillamente in un vaso.

Il vaso è l’opzione ideale se abbiamo poco spazio e soprattutto se la nostra abitazione si trova in un contesto conosciuto dai forti venti e dal freddo pungente, condizioni che l’agave semplicemente non tollera. Per questo con il vaso la possiamo spostare in luoghi più illuminati e soprattutto ben coperti dalle correnti.
Questa specie di piante fa parte di quelle comprensibilmente legate ad una irrigazione non frequente: per natura ed evoluzione infatti l’agave resiste molto meglio alla siccità rispetto all’estremo opposto ovvero uno di umidità intensa ed effettiva, che può causare il marciume della pianta in pochi giorni o al massimo settimane.
Consigli di coltivazione
Per la coltivazione della pianta in vaso è opportuno scegliere un terriccio standard, quello universale va bene, da miscelare con almeno 1/4 di sabbia o ghiaia fine, o qualsiasi altro materiale che consenta al substrato di eliminare gran parte dell’umidità in eccesso, come detto, in quanto può essere a dir poco deleteria.

Per la pianta in giardino la soluzione ideale sarebbe un terriccio ugualmente poco compatto ma anche leggermente inclinato così da favorire lo spostamento dell’umidità innestata, ad esempio dalla pioggia. L’agave è una pianta che cresce molto ma prima dei 9 anni difficilmente fiorisce. Una volta “adulta” diviene anche più resistente.
Se in vaso, è opportuno evitare sottovasi troppo piccoli in quanto aumentano la possibilità di ristagni d’acqua, che trattengono l’umidità. I fori devono essere presenti in quantità sufficienti al di sotto del vaso ed almeno una volta ogni 2 anni abbondanti la specie va rinvasata: meglio scegliere vasi via via appena più grandi, abbastanza pesanti (magari in terracotta o plastica robusta).
Concimazione e moltiplicazione
L’agave risulta essere adattiva, ha bisogno però di una posizione costantemente soleggiata ed esposta all’aria, quindi abbastanza ventilata, per le condizioni migliori. Al momento dell’innesto può essere favorita da un po’ di concime come il letame o lo stallatico, da inserire nella buca o all’interno del vaso scelto.

La concimazione può essere rinnovata ad ogni rinvaso ma anche una volta l’anno, come soluzione per fortificare il fusto. Le irrigazioni devono essere leggermente più frequenti in estate, ma mai eccessive, come ribadito, ed è molto importante ricordarsi di non bagnare le foglie esternamente, ma unicamente il terreno sottostante alla struttura.
La moltiplicazione può avvenire tramite i polloni, i germogli che si sviluppano quando la pianta è già abbastanza cresciuta, e che costituiscono il principale metodo di riproduzione al di là dell’impollinazione. Questi possono essere facilmente cimati ed innestati in un vaso di terriccio così da ottenere una nuova pianta, presumubilmente simile a quella originale.