
L’alloro è una pianta estremamente durevole e prolifica che in condizioni temperate può anche dare ottime soddisfazioni e diverse condizioni utili per gli ambienti esterni. Pianatre l’alloro in giardino porta naturalmente il dover considerare alcuni fattori ma anche garantirci una produzione di foglie e non solo, in termini prettamente utili.
Gli utilizzi alimentari
Le motivazioni che spingono gli esseri umani a coltivare alloro sono molteplici, in particolare la semplicià: si presenta in condizioni naturali come una pianta dal comportamento arbustivo che non necessita di una grande cura, molto comune ad oggi nell’area del Mediterraneo, in particolare nelle zone costiere quindi anche in Italia.

Ha foglie lucide, di piccole – medie dimensioni, che si sviluppano sulla pianta in buona parte della sua costituzione effettiva, le foglie in paricolare sono molto apprezzate in cucina, in quanto sviluppano una volta rotte un grande profumo, quindi sono eccellenti come forme di condimento, ma non solo in quanto anche impiegate da millenni in altre forme.
E’ una forma di vegetale molto apprezzata anche per i decotti e le tisane, ancora oggi molto presenti nel conesto erboristico e nelle soluzioni di stampo officinale, grazie alle proprietà rinvigorenti ed in grado di esercitare un ottimo effetto sul sistema gastrico e digestivo. Inoltre rivitalizza la pelle e può calmierare il senso di sazietà.
Come coltivarlo
L’alloro viene apprezzato anche in virtù della sua funzione estetica ed anche protettiva: disponendo di un comportamento arbustivo, è una ottima siepe, e può essere quindi sfruttata come divisore ma anche per protteggere le altre piante o le abitazioni dalle intemperie, come pioggia e vento molto forte, essendo di par suo molto resistente.

Possiamo coltivarlo con facilità, dalla semina ma anche più rapidamente da una pianta già cresciuta, ottenuta o selezionata attraverso un vivaio. Essendo una specie che non ha particolari predilizioni ed è sufficientemente resistente, possiamo utilizzare una zona abbastanza soleggiata del nostro giardino, dove poter crescere con facilità ed attecchire quasi subito senza particolari attenzioni.
Il periodo migliore per l’innesto è la primavera, se decidiamo di seminare conviene iniziare almeno un mese prima, evitando i contesti troppo freddi. Tradizionalmente basta lavorare un po’ il terreno con una zappa o una vanga al fine di scompattarlo, aggiungere un po’ di compost come il letame o anche scarti alimentari.
Cura dell’alloro
Per le piante innestate è sufficiente fare una buca appena più grande del pane di terra, dove inserirla. Questa deve essere leggermente inumidita, ancora meglio se possiamo aggiungere nella buca un po’ di terreno drenante costituito da sabbia o torba, l’alloro è una specie resistente ma può avere difficoltà a constare umidità che non viene lasciata defluire.

Ricordiamo che l’alloro non sviluppa solo foglie ma anche fiori e bacche, che sviluppa durante la fase primaverile in particolare, fino a quella tardo estiva. Fiori e bacche sono assolutamente commestibili e spesso sono impiegate in maniera simile alle foglie, ossia a mo’ di condimento oppure attaverso tisane e decotti.
Le irrigazioni non devono essere troppo frequenti, mentre l’alloro può crescere molto in larghezza ancora più che in altezza, per questo motivo prima dell’inverno o subito dopo il termine di quest’ultimo può essere consigliabile effettuare qualche azione di potatura, essendo la specie piuttosto resistente ad inerventi di questo tipo.
Alloro o lauro?
In Italia, in particolare in varie regioni l’alloro viene definito anche con il nome di Lauro. Questo è corretto, ma può definire anche un’altra specie che come l’alloro ha un comportamento perlopiù arbustivo. Importante è distinguere però l’alloro dal lauro perchè quest’ultimo è a differenza dell’alloro, decisamente velenoso.

L’alloro è definibile dalle foglie seghettate e dalla forma leggermente più spigolosa mentre il lauro presenta l’assenza di spigolatura e foglie più rotonde, le foglie sono anche diverse nell’apparato odoroso, infatti il tipico odore di “selvatico” dell’alloro non è presente nelle foglie di lauroceraso, che ha un odore di mandorla amara.
L’alloro è una eccellente pianta per il giardino, però è adatta ad essere coltivata solo se si dispone di sufficiente spazio: in natura in maniera incontrastata può arrivare a superare facilmente anche i 5 metri, in giardino non sempre arriva ad altezze simili ma resta fondamenalmente “sotto controllo” se ha sufficiente spazio.