Rivelato il metodo straordinario per coltivare la canna e trasformare il tuo giardino in un paradiso tropicale

La Canna Indica, nota anche come canna indiana, è una pianta tropicale perenne. Che appartiene alla famiglia delle cannacee. Originaria dell’America, si coltiva da molti anni, in tante parti del mondo. E tra le sue caratteristiche, ha quella di essere una pianta molto resistente, ad ogni condizione climatica e temperatura.

Canna Indica: ecco cosa devi sapere

La canna indica è coltivata in tutto il mondo, quello che la rende unica sono le sue foglie grandi, e i suoi fiori colorati. Può raggiungere una altezza di 3 metri, e produce tanti e diversi fiori. Tra i colori che spiccano: giallo, rosso e arancione. Ha una preferenza per il terreno umido.

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Ama moltissimo il sole, ed ha bisogno almeno di sei ore di luce al giorno. Come detto prima, è una pianta molto resistente, infatti reagisce bene agli attacchi delle malattie e dei parassiti, cosi come al marciume delle radici. La cosa importante però, è che il suo suolo, sia sempre drenato al punto giusto.

In termini di trattamento, è una pianta che non richiede una manutenzione eccessiva, ma per potere vedere degli ottimi risultati, è il caso di eliminare sempre i fiori che sono appassiti. E se la pianta diventa troppo grande, al momento giusto, si può anche pensare di dividerla, per farla crescere meglio, rispetto al previsto.

Innaffiatura

La Canna Indica è molto esigente in fatto di acqua. Durante il loro periodo di fioritura, hanno sempre bisogno di tanta acqua. La cosa migliore è quella di farlo, almeno ogni due o tre giorni. Cercando di evitare che il terreno si possa asciugare, cosi da avere un apparato migliore alla fine.

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Cosa diversa succede con l’arrivo del primo freddo, in quel caso l’innaffiatura si deve fermare del tutto. Infatti, si deve permette alla pianta, di potere entrare nella fase di riposo vegetativo. L’acqua potrebbe essere un alleato poco perfetto, specialmente nel periodo delle gelate, tutto il raccolto potrebbe andare a male.

Per cui, in questo periodo, a differenza del precedente, si deve stare attenti. E cercare di evitare, che il terreno possa restare bagnato o anche umido. Solo cosi, si avrà la certezza, di rispettare i passaggi di questa pianta, nel periodo giusto per farlo. E poi, ricominciare con l’acqua, in primavera.

Come coltivarla

I semi della canna indica vanno interrati in primavera. Il terreno, deve sempre essere soffice e ben drenato. Nel momento in cui si piantano, si deve sempre tenere conto, che queste piante crescono sempre e tanto, per cui vanno sempre posizionate, in modo distanziato tra di loro. Per evitare che possano coprirsi.

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Ancora: per potere andare incontro ad una coltivazione perfetta, il consiglio è di eliminare i fiori che appassiscono immediatamente. Cosi da evitare, che la loro energia possa essere catturata, da ciò che non serve. Nel corso dell’inverno, il consiglio è di mettere questa pianta, in dei luoghi freddi, con delle temperature,

intorno ai 10 gradi. Hanno bisogno di questa escursione termica, per potere cominciare la loro fase di sviluppo vegetativo. A primavera, poi, quando il rischio di gelate, è stato eliminato, visto che arriva la bella stagione, la pianta potrà essere riportata all’esterno, ancora una volta. E fare in modo che cresca.

Concimazione

Per potere essere certi che il risultato sia spettacolare, il consiglio è quello di dare il fertilizzante, da inizio primavera e per tutto il corso dell’estate. Ancora meglio, se il fertilizzante è liquido, e se si unisce ad un poco di acqua. Magari quella che usate per le innaffiature. E cosi si procede.

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Il fertilizzante deve essere dato ogni 15 giorni, cercando di scegliere quello che al suo interno ha potassio e fosforo. Per le piante, che invece sono coltivate per terra, ancora meglio è usare il fertilizzante granulare. A lenta cessione, che si deve distribuire nel substrato della coltivazione e cosi via. In autunno, poi,

prima che le piante entrino nella fase di riposo vegetativo, si deve somministrare un prodotto che non abbia azoto. O che se lo contiene, ne possa avere in piccole quantità. E’ la soluzione migliore, per evitare che la pianta, nel momento della sua crescita, si posa affaticare, più del dovuto.

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